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Primi anni di vita del bebè: 3 mesi

Tempo medio di lettura: 3 min

Il terzo mese di vita segna una fase di grandi cambiamenti per il vostro bambino. Inizia a scoprire il mondo con occhi più attenti e curiosi, a interagire con voi e a manifestare i primi tratti della sua personalità.

Neonato sorridente

Vaccini da fare ai neonati nei primi mesi

Il terzo mese di vita è un momento importante anche per la salute a lungo termine del vostro bambino, perché coincide con l’inizio delle prime vaccinazioni. Solitamente, tra la fine del secondo mese e l’inizio del terzo, riceverete una comunicazione dall’ufficio vaccinale della vostra ASL. Questa vi inviterà al centro vaccinale per somministrare al vostro piccolo i vaccini previsti dal calendario obbligatorio.

Se la comunicazione non dovesse arrivare, non preoccupatevi: potete contattare il centro vaccinale di riferimento per chiedere informazioni e fissare un appuntamento. Generalmente, l’incontro per la prima vaccinazione avviene entro poche settimane, permettendo così di proteggere il neonato dalle principali malattie infettive già dai primi mesi di vita.

Quando fare l’ecografia alle anche ai neonati

Tra il secondo e il terzo mese di vita, il pediatra potrebbe prescrivere un’ecografia delle anche per il vostro neonato, soprattutto in presenza di determinati fattori di rischio. Tra questi rientrano condizioni come familiarità per problemi alle anche, parto podalico o un esame clinico che evidenzi aspetti da approfondire. Questo esame è fondamentale per diagnosticare eventuali casi di Lussazione Congenita dell’Anca (LCA) o Displasia Evolutiva dell’Anca.

Si tratta di condizioni che, se trascurate, possono portare a problematiche importanti come artrosi precoce o zoppia. La buona notizia è che queste situazioni sono relativamente rare, interessando circa 1 neonato su 1000 in Italia, con una prevalenza maggiore nelle femmine. Individuarle precocemente permette di intervenire tempestivamente, garantendo al vostro bambino una crescita sana e senza conseguenze a lungo termine.


Monitorare la crescita con il metodo dei percentili

La crescita del vostro piccolo, sia in termini di altezza che di peso, è un aspetto fondamentale che il pediatra segue con attenzione fin dai primi giorni di vita. Per misurare correttamente la lunghezza del neonato, si utilizza uno strumento specifico chiamato infantometro.

Questo strumento, progettato per garantire precisione, funziona posizionando il neonato in posizione supina: i piedi vengono appoggiati su un lato fisso mentre un piano mobile, scorrendo su una base graduata, misura l’altezza fino alla testa. Anche se il meccanismo può sembrare complicato, durante le visite con il pediatra potrete osservarlo in azione e comprendere meglio come avviene il monitoraggio della crescita.

I dati raccolti vengono poi confrontati con le tabelle dei percentili, che rappresentano un importante riferimento per valutare se il bimbo sta crescendo in modo armonioso e in linea con le sue caratteristiche individuali.

Come capire il pianto del neonato

Nei primi mesi di vita, il pianto è il modo principale con cui il vostro bimbo comunica i suoi bisogni e le sue sensazioni. Per i neogenitori, imparare a interpretare questo linguaggio richiede tempo ed esperienza, ma con un po’ di pazienza diventerà sempre più semplice.

Il vostro piccolo può piangere per diversi motivi. Tra le cause più comuni ci sono la fame, il bisogno di fare il ruttino, il fastidio causato dal pannolino sporco, oppure le coliche (di cui abbiamo parlato nella guida del 2° mese). Non va sottovalutato anche il bisogno di contatto: dopo nove mesi trascorsi al sicuro nel grembo materno, il neonato può cercare conforto nel sentirsi tra le braccia della mamma o del papà.

Quando non è immediatamente chiaro il motivo del pianto, è utile procedere per esclusione, verificando una causa alla volta. Con il tempo, imparare a decifrare i segnali del vostro piccolo diventerà un naturale gesto d’amore e comprensione.

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